IL VIAGGIO DI MARIA - Coronare le proprie ambizioni a Praga 🇮🇹 🇨🇿
Il viaggio di Maria verso Praga iniziò con il sogno di diventare una donna indipendente e di successo, sentendosi inadeguata nella mentalità del suo paese natale, Frattaminore, in provincia di Napoli. Dopo aver studiato inglese e cinese all'Università l’Orientale di Napoli, si trasferì a Praga per raggiungere il fidanzato Salvatore. Nonostante la nostalgia della famiglia e le sfide climatiche e linguistiche, Maria trovò una seconda casa a Praga, che le offrì opportunità uniche, realizzando il suo sogno di indipendenza e crescita personale.
Cosa ti ha spinto a trasferirti a Praga dopo la laurea?
Sin da ragazzina avevo il sogno di essere una donna indipendente, in carriera e con una vita all’estero, mossa dal desiderio di nuove esperienze e da un senso di inadeguatezza nei confronti di una mentalità in cui non mi identificavo. Questo sogno, tramutato poi in obiettivo, mi ha spinto e incoraggiato a lasciare il mio piccolo paesino in provincia di Napoli (Frattaminore), e l’Italia in generale, per espandere i miei orizzonti. Quando ho terminato gli studi presso l’Università l’Orientale di Napoli, dove ho seguito i corsi di lingua inglese e cinese, ho scelto di trasferirmi a Praga poiché il mio fidanzato, oggi marito, Salvatore, si trovava lì. All’epoca non esistevano convenzioni tra l’Università l’Orientale di Napoli e le istituzioni italiane in territorio ceco, così mi adoperai ad instaurare una partnership con l’Istituto Italiano di Cultura, l’ufficio culturale dell’ambasciata italiana, dove ho poi svolto uno stage di sei mesi. Questa esperienza mi ha arricchita molto e mi ha regalato tanti momenti di gioia che porto ancora nel cuore. Nonostante ciò, sognavo di trascorrere un periodo della mia vita in Cina. Per raggiungere questo obiettivo, trovai un secondo lavoro a Praga come cameriera in un ristorante italiano. Tuttavia, alla fine dei sei mesi di stage, iniziai a lavorare full-time per Amazon, mettendo da parte l’idea di trasferirmi in Cina, per poi passare a Microsoft e infine a SAP, dove tuttora lavoro come Process Manager nelle risorse umane.
Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato nel trasferimento dalla provincia di Napoli a Praga?
La più grande sfida è stata la mancanza della mia famiglia, una mancanza molto forte, ma non abbastanza da farmi desistere nel raggiungere i miei obiettivi. La seconda più grande sfida è stata il meteo e l’abituarsi al rigido clima ceco. La terza sfida era la paura di commettere errori nella comunicazione: nonostante avessi un buon livello di inglese, avevo sempre la sensazione di non avere un vocabolario abbastanza vasto e la costante paura di fare errori. L'ultima difficoltà è stata il contrasto culturale. Pur con le numerose sfide nella vita in provincia di Napoli, c'era sempre un calore percepibile nei gesti quotidiani. A Praga, invece, le interazioni sono più distaccate e le persone tendono a non rispondere ai sorrisi con la stessa cordialità. Tutti questi fattori rendevano la vita molto difficile, facendomi pensare spesso a un possibile ritorno in Italia, ma i miei sogni mi tenevano con i piedi per terra.
Come hai trovato il processo di adattamento culturale e linguistico in una nuova città e Paese?
L’inglese ti apre tante porte ed è stato semplice interagire con le nuove generazioni di cechi e con gli altri expat. Meno semplice è stato con le vecchie generazioni, che possono essere molto scortesi se non gli parli nella loro lingua. Dopo vari anni a Praga ho deciso di studiare la lingua ceca e mettermi nuovamente alla prova. L’aspetto culturale, invece, è stato più semplice. La grande presenza di expat che si ritrova in una situazione simile alla mia, mi ha reso più serena e parte di una comunità
Hai trovato facile fare nuove amicizie e costruire relazioni a Praga? Quali differenze hai notato rispetto all'Italia?
Ho trovato facile fare nuove amicizie, poiché ho sempre lavorato in ambienti super multiculturali che hanno favorito molte relazioni tra expat. Nonostante le paure menzionate in precedenza riguardo l’aspetto comunicativo, l’accento italiano mi creava disagio e avrei voluto cancellarlo. Oggi, invece, ne vado fiera, perché rappresenta la mia terra e le mie origini.
Riusciresti a immaginare la tua vita in Italia, dopo questi anni vissuti all'estero?
Assolutamente no. Dopo sette anni posso confermare che non mi vedrei a vivere in Italia. Ogni volta che torno a casa, mi rendo sempre più conto che quella realtà non ha mai fatto per me e per le mie ambizioni.
Cosa ti manca di più della tua vita in Italia in generale?
Le cose che mi mancano di più dell’Italia sono la famiglia, gli amici, il clima e il mare. Per fortuna, non il cibo, perché anche qui c’è una cultura italiana che rende meno difficile la lontananza dallo stivale.
Come gestisci la lontananza dalla famiglia e dagli amici italiani?
Non sono una persona che fa videochiamate; le trovo tristi e amplificano il senso di lontananza. Tuttavia, sono costantemente in contatto su WhatsApp, specialmente con mia madre. La paura più grande di ogni expat è quella di non aver passato abbastanza tempo con i propri cari e, con il passare degli anni, il senso di colpa può crescere. Per quanto mi riguarda, cerco di concentrarmi sulla qualità piuttosto che sulla quantità del tempo che trascorro con i miei genitori e con i miei cari e così provo a far pace con questo costante senso di colpa.
Cosa diresti alla te stessa di 24 anni che stava per prendere quel volo di sola andata?
Non avere paura, non temere di sbagliare. Sii te stessa, perché questo sarà il tuo punto di forza. Non aspettare così tanti anni per renderti conto della donna forte che sei.
CONCLUSIONE
Il viaggio di Maria da Frattaminore a Praga è stato segnato da sfide, crescita e realizzazione personale. La sua determinazione a perseguire il sogno di una vita indipendente e in carriera all'estero l'ha portata a superare molte difficoltà, trovando in Praga una seconda casa e costruendo una carriera di successo. Nonostante le difficoltà iniziali, Maria ha scoperto la sua forza interiore e ha imparato a valorizzare le sue origini italiane.
Come sempre spero che questa storia ti abbia potuto ispirare e ti do nuovamente appuntamento mercoledì prossimo con il prossimo articolo. Cià uagliò!