IL VIAGGIO DI LAURA - Regno Unito: tra sogni & Brexit 🇮🇹 ✈️ 🇬🇧

Laura, originaria di Parma, si è trasferita nel Regno Unito a novembre 2015, appena completati gli studi a Torino, spinta dalla voglia di esplorare nuove opportunità. Ora consulente di marketing digitale, Laura condivide la sua esperienza da expat, parlando delle sfide incontrate, dei cambiamenti personali e delle sue riflessioni su un Paese che l’ha accolta con grandi promesse, ma che negli ultimi anni ha vissuto un'importante trasformazione sociale e politica.

Cosa ti ha spinto a lasciare Parma per trasferirti nel Regno Unito subito dopo gli studi?
Non mi sono mai sentita davvero italiana. Sin da bambina ho avuto una forte connessione con la lingua e la cultura inglese, e avevo già vissuto un’esperienza negli Stati Uniti. Finire gli studi e trasferirmi in UK è stato naturale: sentivo il bisogno di evadere e costruirmi un futuro altrove.

Quali sono state le sfide più grandi che hai incontrato al tuo arrivo, sia a livello personale che professionale?
All’inizio è stato tutto molto positivo: ho fatto rapidamente carriera e stretto amicizie con altri expat. Poi, con il Brexit, il clima è cambiato. Il Paese, che una volta consideravo aperto e accogliente, è diventato più chiuso, misogino, razzista e classista. Ora vedo con occhi diversi anche la bellezza del mio Paese d’origine, che prima sottovalutavo.

Come descriveresti l’accoglienza che hai ricevuto come italiana in UK?
Non è un Paese realmente accogliente. Gli inglesi sono cortesi in apparenza, ma dietro c’è una certa falsità. Non c’è curiosità verso gli italiani o altre culture: tutto sembra distante e formale.

Perché hai scelto il marketing digitale come carriera? Hai trovato opportunità diverse rispetto all’Italia?
Ho studiato in Italia, ma ho sempre lavorato qui. All’inizio c’erano grandi prospettive e ho avuto un buon percorso professionale per tre anni. Tuttavia, Brexit e Covid hanno cambiato tutto: oggi trovare lavoro è più difficile, e il settore è in crisi, con milioni di disoccupati.

Come vengono percepiti i lavoratori italiani nel tuo settore?
All’inizio, essere italiani era un punto a favore: siamo visti come persone flessibili e creative. Ora, con la crisi, è più difficile, ma credo che la nostra capacità di adattamento resti un grande vantaggio.

Dopo tanti anni, senti di essere cambiata? In che modo?
Assolutamente sì. Mi sento più italiana di quanto mi sia mai sentita. Le difficoltà mi hanno rafforzata: sono cresciuta, sono cambiata e ho imparato a resistere. O nuoti o affoghi, e io ho deciso di nuotare.

Che cosa ti manca di più dell’Italia e di Parma? Mantieni legami con la tua città d’origine?
Parma non mi manca particolarmente, ma sono legata a Torino, dove ho studiato. Mi manca la spontaneità dell’Italia, la facilità di organizzare qualcosa all’ultimo minuto. Qui tutto va pianificato con mesi di anticipo. E, naturalmente, mi mancano gli amici.

Cosa consiglieresti ai nuovi expat?
Consiglio la Spagna: è un Paese più divertente e spontaneo. Se conoscessi lo spagnolo, ci vivrei senza dubbio. Per chi vuole trasferirsi in UK, dico che può essere una buona scelta, ma bisogna essere consapevoli che è un Paese in piena crisi.

Se mai dovessi lasciare l’UK che Paese sceglieresti?
Non so se tornerò mai in Italia, ma se dovessi scegliere, considererei Torino. In alternativa, Berlino o Amsterdam, città in cui potrei vedere il mio futuro.

Cosa vorresti dire a te stessa mentre stavi per salire su quel volo con un biglietto di sola andata?
Continua ad affrontare tutto con coraggio e determinazione, senza mai cedere ai rimpianti. Ogni passo che farai, anche quello più difficile, contribuirà a costruire il tuo percorso. Le sfide saranno lezioni preziose, e non smetterai mai di inseguire i tuoi obiettivi, qualunque cosa accada. Non ti perderai lungo la strada, perché ogni esperienza ti renderà più forte e ti guiderà verso ciò che vuoi diventare. Un giorno guarderai indietro e sarai fiera di tutto ciò che hai superato.

Laura è una donna che ha affrontato le sfide del cambiamento con coraggio e determinazione. Nonostante le difficoltà, riflette sul suo percorso con serenità e senza rimpianti, consapevole di aver costruito la propria strada passo dopo passo. Il suo consiglio agli altri è chiaro e incisivo: seguire sempre i propri obiettivi senza lasciarsi bloccare dalla paura. Ogni esperienza, anche la più difficile, può diventare una lezione preziosa per il futuro.

Spero che questa storia ti abbia ispirato e ti inviti a riflettere sul tuo cammino. Ti do appuntamento a mercoledì prossimo per un nuovo racconto: il viaggio dello chef Luca Fontanarosa, che, partito da Catania è riuscito a costruire una carriera di successo negli Stati Uniti, aprendo un ristorante autentico italiano! Non mancare, ci vediamo mercoledì. Ciao, uagliò!

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