Da Secondigliano a Londra, Amsterdam e Barcellona: Il Viaggio di Giuseppe 🇬🇧 🇳🇱 🇪🇸 🇮🇹

Giuseppe, un amico di Secondigliano che ho conosciuto tramite vari progetti e associazioni, mi ha sempre affascinato durante l’adolescenza con i suoi racconti di vita all’estero. Partire dall’area nord di Napoli e imparare a cavarsela in realtà così internazionali è stato per me una grande fonte di ispirazione. Spero che possa ispirare anche te! Buona lettura!

Siamo cresciuti entrambi nella zona di Scampia/Secondigliano. Cosa ti ha insegnato il tuo luogo di provenienza che ti è servito nella tua vita all'estero?
La curiosità verso il diverso e la capacità di raggiungere un obiettivo nonostante la mancanza di mezzi. Secondigliano ti dà quella spinta in più.

Qual è stata la miccia che ti ha fatto dire: "Voglio andare a vivere all'estero?"
Volevo andarmene per apprezzare davvero la bellezza di Napoli, con le sue mille sfumature. Sentivo il bisogno di allontanarmi da casa per poter comprendere pienamente tutto questo.

La tua grande passione è la fotografia, sin da quando ti conosco. Riesci ad esprimere il carattere catalano attraverso la macchina fotografica?
Assolutamente sì. Ogni volta che ci provo, scopro una sfumatura diversa. Attraverso le foto comprendo meglio le persone e la città. Il carattere catalano è molto complesso e a tratti chiuso, ma sto cercando di catturarne ogni singola forma.

Ora vivi a Barcellona, ma hai anche vissuto a Londra e Amsterdam. Cosa hai imparato da ogni città? E a quale sei più legato?
Londra - Un porto: tra le sue mille culture, ero in un vero melting pot.
Amsterdam - Una giostra: un'esperienza intensa che mi ha insegnato tanto attraverso le sue sfaccettature.
Barcellona - Un festival: non per bere o altro, ma per la capacità di unire mille mondi nella routine quotidiana. Mi sento più legato a Barcellona, perché qui ho trovato un equilibrio unico tra diversità e vita quotidiana.

Il più grande pro e il più grande contro per un Expat in Spagna
Pro: Aprire la mente. Nonostante le somiglianze tra Italia e Spagna, ci sono mille lezioni che la Spagna ti insegna nella vita di tutti i giorni
Contro: L’attitudine, a volte scazzata. Due facce della stessa medaglia. Il catalano medio sta globalizzandosi, diventando "into the box", prendendosi troppo sul serio e schedulando la sua vita nel dettaglio.

Che voto dai alla TUA vita a Barcellona?
9. È stato il compromesso perfetto tra il Nord Europa (a livello lavorativo) e il Mediterraneo (per l’aspetto umano). Se sai sfruttare le opportunità, riesci a cogliere il meglio da entrambi i lati.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?
Continuare a vivere il momento, trovare storie da raccontare. Cercare il giusto compromesso tra la mia visione della fotografia e la necessità di monetizzare, trasformando la mia passione in un lavoro effettivo.

Se potessi dare un consiglio al Giuseppe di 18 anni, cosa gli diresti?
PENSA DI PIU’. Apri la tua mente, i tuoi confini. Non fermarti. Studia, informati e non andare di fretta. Hai tutto il tempo del mondo.

Cosa porteresti di Napoli a Barcellona?
Piazza Bellini. La spontaneetà che si respira in quella piazza non esiste in nessuno dei paesi dove ho vissuto.

Che consigli vuoi dare a chi decide di trasferirsi all'estero?
Non trasferirti per soldi. Il lavoro si troverà sempre. La tua salute e la tua felicità valgono più dei soldi. Non importa quanti pro lavorativi una città all’estero può avere. Se la cultura locale è fredda e non ci si sente a casa tutto ciò è inutile. Pensa ad essere felice, è ciò che conta.

CONCLUSIONI
Giuseppe, nonostante lo conosca da anni, mi ha dato tanti punti di riflessione su quella che è la vita per un italiano in Spagna, e all’estero in generale. Spero che questa chiacchierata ti sia piaciuta e come sempre ti aspetto settimana prossima per raccontarti una nuova storia, quella di Chiara, una ricercatrice italiana trasferitasi a Delft, nei Paesi Bassi.

Cià uagliò, a mercoledì !