IL VIAGGIO DI CHIARA - Da Benevento a Delft, in Olanda 🇮🇹 🇳🇱

Chiara, ricercatrice italiana, è una di quelle persone che, quando ancora vivevo a Scampia, ha alimentato in me il fascino per i Paesi Bassi. Il suo percorso di studi e carriera può essere una fonte di ispirazione per tutti i ragazzi del Sud che decidono di lasciare le proprie realtà locali per affrontare sfide in contesti altamente internazionali. Buona lettura!

Qual è stata la molla che ti ha spinta a lasciare Benevento?
A 18 anni decisi di trasferirmi a Napoli per studiare all’Università Federico II. Sembrava una piccola distanza, ma per me fu una rivoluzione. L'indipendenza fu una svolta. Scelsi di studiare architettura, un corso molto impegnativo con frequenza obbligatoria. Questo mi stimolò a scoprire nuovi luoghi, nuove città, altre scuole di pensiero, e mi spinse a cercare un modo diverso di vivere e conoscere persone nuove.
Da Benevento mi trasferii a Napoli, poi a Roma, a Santiago del Cile, girai per il Sud America, ritornai a Roma, poi di nuovo a Napoli, per poi spostarmi in Spagna e infine tornare a Benevento. Dopo questi viaggi, intrapresi un dottorato di ricerca in architettura a Napoli, che mi “costrinse” a trascorrere un anno a Delft.
I Paesi Bassi mi offrirono una grande opportunità. Così, da settembre 2023, mi sono stabilita qui per due anni, grazie a una borsa di ricerca Marie-Curie Post Doc presso la TU Delft. Ora, ho iniziato una nuova avventura.

Perché hai scelto i Paesi Bassi e perché Delft nello specifico?
È stata una scelta obbligata. L'Università di Delft era partner del progetto di ricerca “REPAIR” e dovevo trascorrere un anno lì. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito Sevilla o Marsiglia, ma Delft mi ha comunque offerto un'esperienza unica.

Com'è stato il tuo primo anno a Delft?
L'impatto iniziale è stato forte. I primi quattro mesi sono stati normali, ma poi è arrivato il COVID-19. L'ambiente di lavoro era fantastico, ma dal punto di vista sociale è stato difficile trovare amici. Gli unici amici erano altri expats. Gli amici olandesi li ho trovati solo ad Amersfoort. Integrarsi con i locali è stato complicato. Delft è una città accogliente e piccola, che facilita la vita, ma ho sentito molta nostalgia di casa.

Qual è la cosa che ti lega di più all'Olanda?
Mi affascina la cultura underground di Rotterdam, poco distante da Delft, la vita nei parchi e le nuove amicizie e relazioni. Tuttavia, il lavoro rimane il motivo principale del mio legame con l'Olanda.

Molti expat hanno difficoltà a creare relazioni con gli olandesi. Com'è stata la tua esperienza?
Gli olandesi sono molto diversi da noi. Hanno un carattere schematico e una vita organizzata. Anche se sono gentili, costruire un rapporto con loro richiede tempo. Noi siamo più spontanei, facciamo complimenti con facilità, ma qui possono essere fraintesi come flirt.

Quali sono, secondo te, le aspettative per i giovani italiani che non vogliono lasciare lo Stivale
In Italia, non c'è molto spazio per i ricercatori. Per chi desidera intraprendere una carriera nella ricerca, trasferirsi all'estero è quasi una necessità. Tuttavia, credo che anche chi intende mettere radici in Italia dovrebbe fare un'esperienza all'estero di almeno un anno.

Qual è la cosa che ti manca di più dell'Italia?
Mi manca la famiglia, gli amici storici e, ovviamente, il cibo. Mi mancano anche le sensazioni delle feste di quartiere e di paese, e del poter scherzare in dialetto.

Cosa vorresti dire alla te stessa che si stava mettendo in viaggio nel 2019 per Delft?
Le direi di iniziare un corso di olandese il prima possibile e di non preoccuparsi di avere sotto controllo tutte le piccole cose.

Come ti vedi tra 10 anni?
Mi vedo in Italia, ma ho imparato a non fidarmi troppo delle mie proiezioni. Le opportunità possono arrivare all'improvviso. Potrei ritrovarmi a Napoli oppure tornare nuovamente all'estero.

CONCLUSIONI
La storia di Chiara è un esempio di come i piccoli passi possano portare lontano. Lasciare la sua Benevento per trasferirsi a Napoli l’ha portata poi in molti altri luoghi. Non abbiate paura di sognare in grande, purché partiate con piccoli passi!
Intanto, vi aspetto la prossima settimana per raccontarvi la storia di Jakob/Giacomo, che dalla Germania ha deciso di trasferirsi a Napoli per studiare e crearsi un futuro. Una rotta inversa, insomma.
A mercoledì prossimo, uagliò!

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La rotta inversa di Giacomo, dalla Germania a Napoli  🇩🇪 🇮🇹

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