IL VIAGGIO DI CHIARA - Un decennio a Parigi tra cambiamenti e nuove prospettive 🇮🇹 ✈️ 🇫🇷

Trasferirsi all'estero è un'esperienza che segna profondamente la vita di una persona, arricchendola con sfide e opportunità uniche. In questo articolo, racconteremo la storia di Chiara, una giovane italiana che nel 2013 ha deciso di lasciare il suo Paese per intraprendere una nuova avventura nella capitale francese. Oggi, grazie alle sua piattaforma di consulenze, chiarainprogress , è diventata un punto di riferimento per gli italiani che desiderano trasferirsi a Parigi. Buona lettura!

Cosa ti ha spinto a trasferirti all’estero nel 2013? È stata una scelta difficile?
Fin da giovane, desideravo fare un'esperienza all'estero. Mia sorella viveva in Belgio e la sua vita internazionale mi incuriosiva molto. Studiavo in un percorso bilingue, inglese e francese, e dopo la laurea ho deciso di candidarmi per un Erasmus in ambito scientifico, un'opportunità davvero preziosa. Il bando era molto competitivo, ma sono riuscita a essere selezionata per un soggiorno di sei mesi.
Avevo diverse città tra cui scegliere, come Londra, ancora parte dell'Unione Europea, ma con Parigi è stato amore a prima vista. La città mi ha colpita per la sua vivacità e diversità. Durante quel periodo, ho conosciuto molte persone e ho trovato una forte motivazione a crescere come ricercatrice. Non è stata una decisione facile lasciare la mia città, ma la voglia di scoprire nuove opportunità ha avuto la meglio.

Come ti sei organizzata prima di trasferirti a Parigi? Hai incontrato difficoltà nella ricerca di un alloggio o nell'adattamento iniziale?
Prima di partire, la prima cosa che feci fu mettermi in contatto con gli altri partecipanti all’Erasmus per creare una rete e cercare insieme un alloggio. Con alcune ragazze trovammo una casa nel centro di Parigi grazie a un proprietario italiano, che si dimostrò molto più flessibile rispetto agli standard locali.
Successivamente mi trasferii al "Citè Universitaire", e ho vissuto per un periodo anche in un monolocale. Una delle maggiori difficoltà iniziali è stata la ricerca di un alloggio stabile. Essendo straniera, ho scoperto che i proprietari di casa in Francia richiedevano molte garanzie: 3 buste paga, uno stipendio pari a tre volte l’affitto e un contratto a tempo indeterminato. Questo rendeva tutto più complicato per chi, come me, non aveva ancora una situazione lavorativa consolidata. Nonostante questi ostacoli, con il tempo e l’aiuto della rete Erasmus sono riuscita a superare le difficoltà e ad adattarmi alla nuova vita.

Come hai vissuto il processo di fare nuove amicizie e costruire relazioni a Parigi? È stato difficile inserirti nella comunità parigina?
Sono una persona amichevole, ma per me le amicizie vere richiedono tempo e gradualità. Sono aperta con tutti, ma mi apro davvero solo con pochi, e questo richiede pazienza. Non credete agli stereotipi del "francese scorbutico": nella mia esperienza, le persone a Parigi sono rispettose, basta dare loro tempo e spazio.
Ho stretto molte amicizie, soprattutto con altri expat, tra cui alcuni italiani, e il mio fidanzato è francese. Parigi è una città frenetica, e spesso le persone hanno poco tempo da dedicare a nuove amicizie. Ci tengo a lasciare un messaggio: in una terra straniera, le persone tendono a investire di più nelle relazioni già consolidate, ma con tempo e pazienza è possibile costruire nuovi legami. I parigini non sono freddi, la nostra cultura italiana è semplicemente diversa. Ciò che è naturale per noi può non esserlo per loro, ma questo non significa che non si possa trovare una connessione profonda.

Com'è stata la tua esperienza lavorativa a Parigi? Hai incontrato difficoltà o ostacoli, come la competitività o eventuali differenze culturali?
Nel mio settore c'è molta competitività, ma non ho mai avvertito alcuna forma di discriminazione. Anzi, essere italiana mi ha dato una marcia in più. I francesi rispettano chi sceglie di lasciare il proprio paese per integrarsi nella loro cultura, e questo mi ha aiutata molto. L’impegno nell'apprendere la lingua e nel comprendere le dinamiche locali è stato apprezzato e ha facilitato il mio inserimento.

Come ti ha trasformata l’esperienza di vivere e lavorare all’estero? Ci sono stati momenti di riflessione o decisioni che avresti affrontato diversamente?
Mi sento una persona migliore, più matura e pronta ad affrontare le difficoltà. Avevo 24 anni quando ho iniziato questo percorso, ora ne ho 35, e guardando indietro ci sono alcune cose che cambierei. Ho scelto una carriera complessa, e a volte mi chiedo se una strada più semplice mi avrebbe permesso di concentrarmi di più sulla costruzione di una famiglia o sull'acquisto di una casa. Siamo una generazione che vive con molte incertezze.
Tuttavia, credo fermamente che senza cambiamento non ci sia evoluzione. È facile rimanere legati a ciò che conosciamo, ma il mondo è in continua trasformazione. Ringrazio i momenti di crisi e difficoltà, perché senza di essi non sarei cresciuta caratterialmente. Il cambiamento, seppur faticoso, è essenziale per la crescita personale.

Vedi Parigi come una destinazione permanente o stai pensando a nuovi cambiamenti futuri? Hai mai considerato di tornare in Italia?
Non credo di passare il resto della mia vita a Parigi. Stiamo considerando l’idea di trasferirci in una città diversa per una nuova fase della nostra vita. Mi sento cambiata e anche la mia percezione di Parigi è cambiata rispetto a quando sono arrivata. Tuttavia, non abbiamo intenzione di tornare in Italia. Sentiamo che il nostro percorso ci porterà altrove, ma ancora non abbiamo deciso dove.

Se potessi tornare indietro nel tempo, cosa diresti a te stessa il giorno in cui stavi per partire per Parigi?
Se potessi tornare indietro, direi a me stessa di non avere paura. Di avere coraggio, perché stavo per intraprendere un viaggio che avrebbe cambiato la mia vita. Non dovrei sentirmi inferiore agli altri o mettermi troppo in discussione. È importante essere felici di ciò che si è e riconoscere il proprio valore. Meriti il tuo successo e dovresti affrontare questa nuova avventura con fiducia in te stessa.

In conclusione, l’esperienza di vivere e lavorare a Parigi ha arricchito profondamente la vita di Chiara, offrendole opportunità di crescita e riflessione. Anche se il futuro la porterà in nuove città, la sua avventura parigina rimarrà sempre nel suo cuore.
Ti ringrazio per averci seguito in questo viaggio. Ti do appuntamento come sempre a mercoledì prossimo! Cià uagliò!

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