IL VIAGGIO DI GIULIA - Trasferirsi a Rotterdam, un sogno realizzato al di là delle opinioni altrui 🇮🇹 ✈️ 🇳🇱

Giulia è una giovane italiana nata a Brescia ma cresciuta in Brianza, che ha finalmente realizzato il sogno di trasferirsi nei Paesi Bassi, dove lavora come community manager in un'agenzia creativa nel mondo dei social media. La sua avventura è iniziata tre anni fa con un'esperienza da au-pair, che le ha dato l'opportunità di immergersi nella cultura olandese e scoprire il Paese in modo originale. Affrontando sfide e nuove esperienze, Giulia ha imparato a destreggiarsi tra le differenze culturali tra Italia e Olanda, trovando un perfetto equilibrio tra vita privata e lavoro che la sta arricchendo sia personalmente che professionalmente. La sua storia è un vero esempio di determinazione e voglia di inseguire i propri sogni!

Cosa ti ha spinto a trasferirti all’estero e perché hai scelto proprio i Paesi Bassi?
Ho sempre avuto il desiderio di fare un'esperienza all'estero, ma purtroppo non ho colto l'opportunità dell'Erasmus durante gli anni dell'università, e questo è un piccolo rimpianto. Dopo aver svolto tre stage in Italia, ho deciso che era il momento di fare un passo più grande e di mettermi alla prova in un nuovo contesto.
La mia curiosità per altre culture e la voglia di arricchirmi attraverso nuove esperienze mi hanno portato a esplorare l'idea di trasferirmi. I Paesi Bassi sono entrati nella mia vita circa otto anni fa, quando visitai Amsterdam per la prima volta. Da allora, ci sono tornata spesso, anche come ragazza alla pari, e mi sono innamorata della mentalità aperta degli olandesi, che trovo molto diversa da quella italiana.
Un altro elemento che mi ha sempre affascinata è l’importanza che viene data al giusto equilibrio vita-lavoro, che qui è gestito in maniera eccellente. Inoltre, la qualità della vita in generale è davvero elevata e difficilmente paragonabile a quella di altri Paesi.

Ci puoi raccontare della tua esperienza come au-pair? Cosa non ha funzionato come ti aspettavi e cosa hai imparato da quell'esperienza?
Tre anni fa ho vissuto un’esperienza come au-pair qui nei Paesi Bassi, un’avventura breve ma significativa, durata solo tre mesi. Purtroppo, non è andata esattamente come speravo. Ci sono state alcune situazioni difficili con la famiglia che mi ospitava, che hanno reso l’esperienza meno piacevole di quanto mi aspettassi. Tuttavia, nonostante le difficoltà, questa opportunità mi ha permesso di immergermi nella cultura olandese e di vedere il Paese da una prospettiva diversa.
Ho imparato che ogni esperienza, anche quelle più complesse, può insegnare qualcosa di prezioso. In questo caso, ho imparato ad adattarmi meglio a nuove situazioni e a gestire rapporti interpersonali non sempre facili, accogliendo comunque la ricchezza delle differenze culturali.

Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato durante il trasferimento nei Paesi Bassi?
Il trasferimento nei Paesi Bassi è stato un percorso ricco di sfide. Uno degli ostacoli più grandi è stato il poco supporto da parte di amici e parenti. Io e il mio fidanzato ci siamo trovati a dover contare solo su noi stessi, dandoci forza reciproca. Se non fossimo stati così determinati e uniti, probabilmente non ce l’avremmo fatta, soprattutto perché ci sentivamo spesso contro tutti.
Lasciare il proprio Paese non è mai facile, specialmente quando ci si confronta con una nuova lingua e una cultura diversa. Anche se il desiderio di trasferirmi qui era molto forte, l’adattamento è stato tutt'altro che semplice. Ogni giorno portava con sé nuove sfide: imparare la lingua, integrarsi nelle abitudini locali e adattarsi a uno stile di vita diverso.
Tuttavia, l’aspetto più difficile in assoluto è stato sicuramente trovare una casa. Il mercato immobiliare è estremamente competitivo e richiede molta pazienza. Alla fine, credo che la chiave per affrontare tutto questo sia stata avere una mentalità aperta e flessibile. Non è facile all’inizio, ma con la giusta attitudine si riesce a superare le difficoltà.

Come hai trovato casa e lavoro a Rotterdam?
Iniziare a lavorare a Rotterdam è stato relativamente semplice. Ho trovato subito impiego come receptionist in un hotel, poiché nel settore dell'ospitalità (horeca) ci sono molte opportunità, specialmente per chi non ha ancora una padronanza completa della lingua. L'inserimento nel mercato del lavoro locale in questo campo è stato quindi abbastanza agevole.
Trovare casa, invece, è stata tutta un’altra storia. Il mercato immobiliare è estremamente competitivo, con una domanda elevata e un'offerta limitata. Siamo stati fortunati a trovare una sistemazione piuttosto rapidamente grazie all'aiuto di una broker che lavorava tramite privati, ma cercare casa in autonomia è stato molto più complicato. Abbiamo incontrato parecchie truffe, e gli appartamenti disponibili venivano affittati velocemente. È stata sicuramente una delle sfide più difficili del trasferimento, ma con un po' di fortuna e il supporto giusto, ce l'abbiamo fatta.
Il primo anno ho lavorato in un hotel a Rotterdam, ma da gennaio ho iniziato a lavorare ad Amsterdam per un'azienda nel settore della comunicazione e del media marketing. L'inserimento in questo campo è stato un po’ più lungo e impegnativo rispetto all'ospitalità, ma con il tempo sono riuscita a trovare la mia strada anche in questo settore.

Quali differenze culturali hai notato subito tra l’Italia e i Paesi Bassi?
Ho notato parecchie differenze culturali tra l’Italia e i Paesi Bassi. Una delle prime è stata sicuramente il modo in cui gestiscono la vita quotidiana. I ritmi sono diversi dai nostri: qui le giornate sono molto più strutturate e organizzate, a partire dagli orari dei pasti. In Olanda si mangia molto prima rispetto all'Italia, e persino le uscite e gli incontri tra amici vengono pianificati con largo anticipo. Sono estremamente organizzati, e questo aspetto è diventato parte anche della mia routine con il tempo.
Un’altra differenza significativa è l'attenzione alla salute mentale, che qui è considerata una priorità. Ad esempio, il 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, il mio ufficio è rimasto chiuso per dare spazio a questo tema. In Italia, purtroppo, la salute mentale è ancora un argomento meno considerato e non così centrale.
Per quanto riguarda il sistema sanitario, ho notato che i medici di base olandesi tendono ad avere un approccio più sbrigativo rispetto a quelli italiani: spesso la prima risposta a qualsiasi problema è un semplice paracetamolo. Personalmente, non apprezzo molto questo modo di trattare le questioni mediche.
Infine, l'approccio alle relazioni interpersonali è diverso. In Olanda, le interazioni sono più distaccate e dirette, il che può sembrare meno caloroso rispetto all'Italia, dove tendiamo a essere più accoglienti, forse anche un po' più "invasivi", ma in senso positivo.

Come descriveresti la tua integrazione nella cultura olandese? Hai avuto difficoltà nell'adattarti?
Dopo due anni dal mio trasferimento, posso dire che sto iniziando a integrare molte abitudini tipicamente olandesi nella mia vita quotidiana. Ad esempio, andare in bicicletta anche sotto la pioggia è diventato normale per me, così come dare maggiore attenzione alla salute mentale e trovare un equilibrio sano tra lavoro e vita privata. Qui il lavoro è importante, ma solo fino a un certo punto: la vita personale ha un peso molto più grande rispetto a quello che percepivo in Italia. Un'altra cosa che ho imparato è pianificare tutto tramite l’agenda, un’abitudine che all'inizio trovavo un po' strana ma che ormai fa parte della mia routine.
Il mio desiderio di trasferirmi qui e il forte interesse per questa cultura mi hanno aiutato molto nel processo di adattamento, rendendolo più facile rispetto a chi potrebbe non avere le stesse motivazioni. Tuttavia, ci sono ancora alcune cose che non ho completamente abbracciato, come il famoso "Tikkie", l'abitudine di dividere esattamente il conto di un caffè o una cena tramite un'app. Questo aspetto non fa ancora parte del mio modo di fare, e forse è meglio così!
Un'altra sfida è la lingua: non parlare ancora bene l'olandese mi fa sentire un po' meno integrata, ma ci sto lavorando e spero di migliorare presto.

Com'è stato trasferirsi insieme al tuo ragazzo? Pensi che avere un partner durante questa esperienza l’abbia resa più facile o più complessa?
Trasferirmi all'estero insieme al mio ragazzo è stata una scelta che ha fatto una grande differenza. Avere accanto una persona con cui condividere le difficoltà e i successi di questa esperienza ha reso tutto molto più gestibile. Se non fossimo stati insieme, sostenendoci a vicenda nei momenti difficili, non so come avremmo affrontato le sfide del trasferimento.

Quali sono gli aspetti della vita olandese che apprezzi di più e quali ti mancano di più dell’Italia?
Uno degli aspetti che apprezzo di più della vita olandese è l'attenzione alla salute mentale e all’equilibrio tra vita privata e lavoro. Qui c'è una forte consapevolezza che la vita non ruota solo intorno al lavoro: il tempo libero e la serenità personale sono considerati fondamentali. Questo modo di vivere mi ha aiutato a trovare una maggiore tranquillità e un ritmo di vita più equilibrato, e questo mi rende felice. Inoltre, mi piace molto il fatto che, se sei giovane e hai voglia di fare, puoi crescere professionalmente. Qui non importa tanto chi sei, ma cosa puoi offrire e come puoi contribuire, il che crea molte opportunità.
Dall'altro lato, una delle cose che mi manca di più dell’Italia è il senso di famiglia. In Italia, la famiglia è un pilastro centrale della vita quotidiana, mentre qui in Olanda noto una minore enfasi su questo aspetto. Mi manca quel calore e quel legame stretto che si respira in Italia. Un altro aspetto che trovo diverso è il concetto di prevenzione sanitaria: in Olanda, sembra che questo tema sia meno presente e curato rispetto a quanto accade in Italia.

Cosa consiglieresti a chi, come te, sogna di trasferirsi all’estero ma non sa da dove cominciare?
Il primo consiglio che darei a chi sogna di trasferirsi all’estero è di seguire il proprio desiderio, senza farsi influenzare troppo da amici o familiari. Se senti che è ciò che vuoi davvero, fallo senza esitazioni, perché alla fine la cosa più importante è la tua felicità. Non ha senso restare in un posto dove non ti senti a tuo agio o non sei soddisfatto.
Certo, non è facile, ma se sei determinato e pronto ad affrontare le sfide, un giorno sarai grato di aver preso questa decisione. È fondamentale essere mentalmente preparati e lasciare da parte alcune abitudini o mentalità italiane: per integrarti e adattarti in un nuovo Paese, dovrai essere flessibile e aperto alle differenze culturali. Parti con il cuore aperto e la giusta dose di determinazione.

Vedi il tuo futuro a lungo termine in Olanda o pensi che un giorno tornerai in Italia o ti trasferirai altrove?
Onestamente, non so quanto tempo resterò qui, ma non vedo il mio futuro in Italia. Attualmente mi sento molto bene nei Paesi Bassi e, a livello lavorativo, sono nel posto in cui desidero essere. Spero di poter rimanere qui il più a lungo possibile, poiché credo che ci siano molte opportunità di crescita e sviluppo personale. Anche se la vita è piena di incertezze, per il momento sono felice della mia scelta e desidero continuare a costruire il mio percorso in questo Paese.

Cosa ti piacerebbe dire a te stessa che stava per mettersi sul quel volo solo andata?
Ne varrà la pena! Ascolta te stessa e segui i tuoi sogni con determinazione. Non lasciare che le opinioni degli altri ti frenino. Questa è la cosa più giusta che tu possa fare per te stessa. Credi nelle tue capacità e nella tua forza interiore. Un giorno, guardando indietro, vedrai la vita che hai sempre sognato e saprai che tutto ciò sarà stato possibile grazie a te. Sii coraggiosa e abbraccia ogni opportunità che ti si presenta.

La storia di Giulia è un esempio di coraggio e determinazione nel perseguire i propri sogni. Attraverso sfide e scoperte, ha trovato un equilibrio tra vita privata e lavoro in un Paese che ama. Spero, come sempre, che questi articoli possano motivare te, italiano all'estero, e te, italiano che sogna una vita oltre i confini. Non perdere l'appuntamento mercoledì prossimo, quando condivideremo un'altra storia di migrazione, ricca di esperienze e insegnamenti! Cià uagliò!

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