IL VIAGGIO DI ROSSELLA - Non smettere mai di metterti in gioco 🇮🇹 ✈️ 🇳🇱

Rossella è nata e cresciuta a Messina, ma ha percorso un viaggio che l'ha portata in Olanda, dove vive stabilmente dal 2019. Dopo una serie di esperienze lavorative e di vita in Spagna e a Milano, ha scelto di stabilirsi a Rotterdam, attratta dall’autenticità della città e dall’apertura della cultura olandese. In questo articolo, Rossella ci racconta le sue motivazioni, le difficoltà affrontate e le lezioni apprese lungo il cammino, offrendoci uno spaccato della sua vita da italiana all’estero e dei modi in cui ha trovato un equilibrio tra le sue radici italiane e la sua nuova quotidianità.

Cosa ti ha motivato a lasciare Milano per trasferirti a Rotterdam nel 2019? Che significato aveva allora, e quale significato ha oggi per te, vivere in Olanda?
La prima volta che venni in Olanda, nel 2013, fu sempre per lavoro, e quell’esperienza mi permise di scoprire un paese in cui la cultura e il modo di comunicare diretto mi affascinarono fin da subito. Dopo un periodo a Milano, in cui le mie aspettative non furono del tutto soddisfatte, sentii il bisogno di tornare nei Paesi Bassi. Nel 2019 decisi di stabilirmi definitivamente a Rotterdam, una città che percepisco come autentica a livello culturale. Nonostante venga spesso associata alla modernità per via dei palazzi e dell’architettura all’avanguardia, Rotterdam rappresenta per me una cultura genuina, priva di filtri, che ora ho la fortuna di chiamare “casa”.

Hai vissuto una parte della tua vita in Spagna, perché hai poi optato per Rotterdam e come hai poi vissuto il periodo di covid 19 nei Paesi Bassi?
Dopo alcune esperienze lavorative come receptionist in Spagna, ho capito che la cultura spagnola era troppo simile a quella italiana e sentivo il bisogno di esplorare un paese diverso da quello d’origine. Questo mi ha portato a orientarmi definitivamente verso i Paesi Bassi. Quando sono tornata a Rotterdam nel 2019, ho potuto contare su un gruppo di amici solidi che ha facilitato il mio trasferimento.
Con il tempo e, complice la pandemia, ho avviato il blog “Going Expat” per raccontare la mia esperienza all’estero e offrire supporto a quelli che vogliono fare lo stesso. È un progetto nato per condividere consigli pratici su come vivere all'estero, dal trovare lavoro al gestire il cambiamento culturale. Più recentemente, nel luglio 2023, ho aperto la partita IVA e ora ho la possibilità di aiutare chiunque voglia trasferirsi all’estero, in particolare gli italiani che desiderano affrontare questo grande cambiamento.

Come il tuo compagno olandese ha influenzato la tua integrazione in Olanda?
Avere un compagno olandese mi ha avvicinata alla cultura locale. Grazie a lui, ho compreso il loro valore del tempo, che è alla base della loro schiettezza. Questo approccio mi ha aiutata a trovare un equilibrio tra il mio stile italiano e quello olandese, anche se a volte mi manca un po’ della spontaneità e dell’espressione dei sentimenti che caratterizza la nostra cultura.

Dopo cinque anni di vita in Olanda, hai acquisito alcune abitudini olandesi, come l’organizzazione e il rispetto per il tempo altrui. Come riesci a conciliare queste abitudini durante le tue vacanze nella tua città d’origine, Messina?
Involontariamente porto con me l’organizzazione olandese anche quando sono in Italia, ma poi durante le vacanze preferisco lasciare un po di spazio alla spontaneità per non sentirmi troppo vincolata. So che non è facile riuscire a vedere tutti, quindi ho scelto di dare priorità alla famiglia, cercando di dedicare a loro la maggior parte del mio tempo.

Guardando al tuo percorso, quali consigli daresti agli italiani che vogliono trasferirsi in Olanda per lavoro o studio?
La preparazione è fondamentale: è essenziale informarsi sul mercato del lavoro e imparare la lingua, almeno a seconda della città e del ruolo lavorativo che si cerca. Bisogna avere un buon margine economico, adattarsi culturalmente e comprendere che forse l’Olanda è un Paese impegnativo dove trasferirsi, sopratutto a causa dei pochi alloggi disponibili nelle grandi città.

Cosa rappresenta oggi per te l’identità italiana? In che modo la tua italianità arricchisce la tua vita da expat nei Paesi Bassi?
Rimango profondamente legata alle mie radici italiane, alla nostra cultura, all’arte e a un modo di comunicare che sento unico. Questo è anche uno dei motivi per cui ho scelto di mantenere il passaporto italiano senza sostituirlo con quello olandese. Essere italiana mi permette di bilanciare il rigore e la flessibilità tipicamente olandesi con il calore e la spontaneità della nostra tradizione, arricchendo così la mia vita quotidiana nei Paesi Bassi.

Pensi che rimarrai in Olanda a lungo termine o ti vedi in un altro paese in futuro?
Al momento mi vedo in Olanda a lungo termine: ho comprato casa e mi trovo bene qui. Non mi mancano le comodità e, anche se il clima non è il massimo, non sento il bisogno di spostarmi.

Cosa vorresti dire a te stessa mentre stavi per salire su quel volo con un biglietto di sola andata?
Preparati bene prima di partire: impara la lingua e non avere paura di osare. Trasferirsi richiede forza, e ne hai, ma ricorda che c'è sempre spazio per crescere e migliorarsi, anche una volta arrivata. Sii paziente con te stessa e abbraccia ogni sfida come un'opportunità.

La storia di Rossella ci insegna che trasferirsi all’estero è un passo importante, un atto di coraggio che segna l'inizio di un percorso di crescita continuo. Non abbiate paura di uscire dalla vostra zona di comfort e seguite i vostri sogni. Scoprite e abbracciate la cultura del paese che vi accoglie, imparate la lingua e diventate parte integrante della comunità che vi circonda!
Vi aspetto mercoledì prossimo con la storia di Alice, un’altra italiana che vive nei Paesi Bassi, ma ad Utrecht! Cià uagliò!

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